A che punto siamo con l’obbligo di assicurazioni contro gli eventi catastrofali?
L’alluvione che di recente ha colpito l’Emilia-Romagna è suonato come un nuovo campanello d’allarme delle conseguenze dovute ai cambiamenti climatici e ha evidenziato una volta ancora la necessità di estendere le coperture contro gli eventi catastrofali.

A un certo punto “si dovrà ragionare anche su un obbligo di polizza assicurativa anche per le abitazioni. Immagino già le polemiche quando sarà affrontato il tema, ma occorre un cambio culturale”. Intervenendo a un convegno internazionale organizzato dall’ANIA (Associazione nazionale delle imprese assicuratrici operanti in Italia), il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha sollevato una questione che crea molti mal di pancia, ma che non potrà essere elusa ancora a lungo.
Boom di eventi atmosferici estremi
L’alluvione che di recente ha colpito l’Emilia-Romagna è suonato come un nuovo campanello d’allarme delle conseguenze dovute ai cambiamenti climatici. Per citare qualche numero, il 2023 è stato tra gli anni più costosi della storia. Per il quarto anno consecutivo, i sinistri assicurativi hanno superato i 100 miliardi di dollari a livello globale, con l’Italia che ha toccato il record storico a oltre 6 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi attribuibili agli eventi atmosferici e 800 milioni di euro alle alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana (parliamo di eventi dello scorso anno).
Eppure solo il 6% delle abitazioni ha in corso polizze contro i rischi da terremoti e alluvioni. Indubbiamente pesano i costi, a maggior ragione in una fase non proprio brillante per le finanze familiari come quello che stiamo vivendo. Per le catastrofi naturali, le tariffe sono legate a molte variabili e calcolate caso per caso. Tuttavia, “se tutti si assicurassero, i costi sarebbero sensibilmente più bassi rispetto agli attuali, alla portata delle famiglie”, è la convinzione espressa nella medesima occasione dalla presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina, secondo la quale sarebbe opportuno introdurre degli incentivi per far decollare il settore.
Le detrazioni previste per l'assicurazione casa
Al di là della normativa in itinere, chi sottoscrive una polizza casa contro gli eventi calamitosi può usufruire della detrazione del 19% del premio versato, senza alcun limite e senza franchigie. Con eventi calamitosi si intendono tutti quelli naturali catastrofali, come piogge, alluvioni, inondazioni, uragani, terremoti, incendi, nevicate, frane e grandinate. In caso di polizze multirischio, la detrazione spetta limitatamente alla componente di premio relativa alle garanzie a copertura degli eventi calamitosi. Rientrano fra le polizze che danno diritto alla detrazione anche le fattispecie contrattuali a garanzia del fabbricato stipulate dal condominio, relativamente alla quota di premio riferita alla singola unità immobiliare residenziale e alle relative pertinenze.
Cosa cambia per le imprese dal 2025
Fin qui le analisi e le previsioni. Intanto, negli ultimi giorni lo stesso Governo ha confermato che il 1° gennaio prossimo entreranno in vigore le polizze obbligatorie contro le catastrofi naturali per le imprese, escluse quelle agricole. I destinatari dell’obbligo sono le realtà con sede legale in Italia (e quelle estere con stabile organizzazione nella Penisola), iscritte nel Registro delle Imprese. I beni oggetto della polizza sono: terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali. Le polizze interverranno in caso di: alluvioni, inondazioni, esondazioni, frane e terremoti. Per quanto riguarda i premi, il decreto prevede che siano proporzionali al rischio “tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati”. Un’espressione, quest’ultima, che necessita di un decreto ministeriale in grado di stabilire come evitare che i premi salgano in misura eccessiva, considerato che le conseguenze dei cambiamenti climatici rischiano di crescere per frequenza e impatto negli anni a venire.
Un rapporto di Censis e Confcooperative segnala che in Italia è a rischio il 25% delle Pmi e che i danni possono arrivare persino a causare il fallimento delle realtà colpite.
Tornando all’obbligo per le imprese, c’è un aspetto ancora poco approfondito, relativo alla mancanza di sanzioni. A meno di modifiche normative nelle prossime settimane, almeno inizialmente chi non ottempererà all’obbligo non sarà perseguito in alcun modo. E in queste condizioni appare difficile ipotizzare un’ampia adesione da parte delle imprese, considerato che la sottoscrizione delle polizze non è di certo a costo zero.